È il momento di piantarla

by Pio Canu
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Nazioni Unite

Nei giorni scorsi il Parlamento Europeo ha approvato la risoluzione sulle proprietà terapeutiche della Cannabis.

È una decisione storica ma anche ovvia dopo che l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha riconosciuto le proprietà mediche della cannabis.

La richiesta dell’OMS prevede la riclassificazione della pianta per essere riconosciuta come “pianta medica” a livello internazionale ed uscire una volta per tutte dalla categoria più restrittiva della Convenzione Unica sugli stupefacenti del 1961, entrata in vigore nel 1975.

Dopo decenni l’unico organo deputato alla modifica della Convenzione ha deciso grazie a studi e approfondimenti scrupolosi che la Cannabis non è da considerarsi “droga” ma sostanza dalle molteplici proprietà mediche. A livello globale, questa riclassificazione comporterà non pochi cambiamenti. Un cambio culturale e di approccio che speriamo segni la fine definitiva del proibizionismo anche nel nostro bel Paese.

I trattati internazionali sulle droghe hanno ostacolato a lungo la riforma della cannabis a livello nazionale, ma nelle raccomandazioni appena emesse, l’OMS dice che è ora di cambiare rotta su come le Nazioni Unite classifichino la cannabis.

Le raccomandazioni arrivano  dal direttore generale dell’OMS, il Dott. Tedros Adhanom Ghebreyesus, al segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres.

Nella lettera inviata alle Nazioni Unite, l’OMS consiglia che:

  • la cannabise la resina vengano eliminate dalla categoria più restrittiva (Tabella IV) della Convenzione unica sugli stupefacenti del 1961.
  • Il Delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) e i suoi isomeri dovrebbero essere spostati nella Tabella I della convenzione del 1961 dal quale dovrebbero invece essere rimossi estrattitinture di cannabis che, considerati come preparati farmaceutici contenenti THC, dovrebbero essere inseriti nella Tabella III.
  • I preparati a base di cannabidiolo(CBD) contenenti non più dello 0,2% di THC non sono “sotto controllo internazionale”. In precedenza l’OMS aveva già sottolineato che il CBD non va incluso nelle convenzioni internazionali, ma la nuova raccomandazione è di renderlo ancora più chiaro.

La prossima tappa decisiva è prevista per Marzo 2020 e vedrà impegnata la Commissione ONU sugli stupefacenti, in cui i singoli paesi membri dovranno esprimere con il proprio voto  se riconoscere gli infiniti usi e vantaggi della cannabis su consiglio dell’OMS, oppure demonizzarla seguendo il proibizionismo. Con la Risoluzione in Parlamento Europeo, gli europarlamentari chiedono che la ricerca e l’innovazione sulla cannabis medica siano potenziate e adeguatamente finanziate e che i farmaci a base di cannabis siano coperti dall’assistenza sanitaria nazionale in tutti i paesi dell’Unione Europea.

La cannabis e i cannabinoidi possono avere effetti terapeutici nello stimolare l’appetito (ad esempio in casi di perdita di peso dovuti all’AIDS) e nell’alleviare i sintomi dovuti a disturbi mentali, epilessia, asma, cancro, sindrome di Tourette, Alzheimer, artrite e morbo di Crohn. Altri effetti benefici potrebbero essere l’alleviamento dei dolori mestruali e la riduzione del rischio di obesità e diabete.

Gli Eurodeputati chiedono agli Stati membri di permettere ai medici di usare il loro giudizio professionale nel prescrivere farmaci a base di cannabis.

Tale regolamentazione dei farmaci a base di cannabis, si tradurrebbe in entrate supplementari per le autorità pubbliche, limiterebbe il mercato nero contrastando efficacemente la criminalità organizzata e garantirebbe la qualità e un’etichettatura accurata. Infine, limiterebbe l’accesso dei minori a questa sostanza.

La risoluzione non legislativa è stata approvata per alzata di mano.

Una pianta dai mille usi e dai mille vantaggi. Dal settore farmaceutico all’ agroalimentare per passare al tessile, alla bioedilizia e alla produzione di bioplastica. La Canapa è la pianta più versatile in assoluto. Possiamo affermare senza alcun problema che la Canapa è il simbolo dell’economia circolare.

Della pianta non si butta via niente. Gli studi nella ricerca farmaceutica avanzano senza sosta ma sono molteplici gli impieghi collaudati e consolidati della canapa in altri settori.

Vediamo quali (alcuni esempi):

  • Bioedilizia: cere, vernici, pannelli isolanti, intonaci ed anche blocchi prefabbricati. E’ Italiana la casa realizzata praticamente a chilometro zero con l’utilizzo della Canapa (il campo di canapa si trovava a 150 metri dal cantiere). I costi: circa 30mila euro per realizzare una casa di 45 metri quadrati per un’abitazione finita. Non è previsto il riscaldamento (necessita di 1 Kilowatt, praticamente un phone) perché alla peggio basta una piccola stufa a pellet per riscaldare tutto l’ambiente ed è anallergicaautoestinguenteisolante (termo-acustico) e antisismica.
  • Bonifica dei terreni inquinati: una pianta perfetta per la bioremedation o fitodepurazione. Grazie al suo apparato radicale la pianta è capace di assorbire dai terreni le sostanze inquinanti e principalmente i metalli pesanti. In italia alcune sperimentazioni si stanno conducendo su terreni come quelli dell’Ilva a Taranto o a Bagnoli nei pressi dell’Italsider.
  • Agroalimentare: dall’olio ricco di omega6 ed omega3, vitamina E per arrivare alle farine pregiate dall’elevato valore nutrizionale. Risulta inoltre un naturale antiossidante.
  • Tessile: grandi firme della moda internazionale si affidano alla Canapa, in testa il gruppo Armani, con la produzione di un’intera linea di abiti e accessori. I tessuti ottenuti vengono impiegati al posto delle fibre sintetiche, risultando più traspiranti, capaci di assorbire l’umidità e con zero problemi di intolleranze o allergie.
  • Bioplastica e nuovi materiali: grazie alla cellulosa presente in quantità generosa nella pianta, attraverso la polimerizzazione si ottengono delle eccellenti bioplastiche.

L’Italia è da sempre legata alla Canapa. In tempi non lontani, il nostro Paese era tra i leader mondiali nella produzione di Canapa e solo con il proibizionismo è andato a scemare questo importante primato che tutti ci invidiavano. Ad oggi siamo comunque tra i primi sei produttori di cannabis medica al mondo. L’intera filiera della Canapa, in Italia ha raggiunto livelli eccellenti negli ultimi anni.

Le coltivazioni aumentano a vista ed il settore ad oggi risulta uno dei più prolifici con trend di crescita altamente positivi. Un settore in espansione ed in continua evoluzione da tenere in grande considerazione. Il fabbisogno per fini medici stimato in Italia nel 2019 supererà, ragionevolmente, i 700 chilogrammi, mentre la produzione statale lasciata al solo Distretto militare di Firenze, potrà raggiungere una capacità produttiva di oltre 300 chilogrammi/anno entro la fine di dell’anno. Questo significa che nel 2019 vi sarà ancora l’esigenza di acquisire una considerevole parte del fabbisogno attraverso il canale dell’importazione (Canada, Olanda, Svizzera, ecc.) e che nel 2020 il fabbisogno potrebbe superare addirittura i 1.000 chilogrammi annui.

Le infiorescenze sono solo il 10% di ciò che la pianta può dare eppure la scarsa conoscenza e l’ipocrisia hanno consentito che una pianta del genere venisse relegata nella più buia delle stanze create dall’uomo, l’ignoranza.

Speriamo in un futuro radioso per questa pianta dalle mille risorse che come abbiamo visto può portare numerosi vantaggi (anche in termini occupazionali).

Attendiamo e confidiamo nelle istituzioni affinché al più presto venga legalizzata e regolamentata. #legalize

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